Ma l’azione antidolorifica e antipiretica di alcune piante era già nota tra i Sumeri e nell’antico Egitto. La storia moderna del capostipite dei FANS, il salicilato, inizia però solo nel XVIII secolo con l’osservazione del reverendo Edward Stone, oggetto di una comunicazione alla Royal Society, sull’effetto antipiretico dei salicilati e continua nel XIX secolo con la l’estrazione e la sintesi chimica del principio attivo. Solo nel 1897 venne sintetizzato Proviron da un chimico impiegato presso i laboratori Bayer, Felix Hoffmann, l’acido acetilsalicilico e solo due anni dopo ne fu iniziata la commercializzazione. L’ASA composto presentava gli stessi effetti terapeutici dell’acido salicilico, ma con minori effetti collaterali soprattutto a livello gastroenterico. La accuratezza della diagnosi sulla causa del dolore risulta quindi prioritaria per la scelta terapeutica ragionata sul bilancio rischio-beneficio.
- Non molti studi dimostrano l’effetto a lungo termine dell’esposizione prolungata ai FANS in termini di insorgenza o progressione di CKD.
- NelleTabelle 4 e 5vengono forniti due esempi, uno in campo reumatologico e l’altro per altre affezioni, nei quali appare chiara la diversità di documentazione di efficacia e/o sicurezza dei FANS utilizzati a scopo analgesico antinfiammatorio.
- Il medico o il farmacista possono suggerire farmaci alternativi ai FANS, come il paracetamolo.
- È disponibile anche sotto forma di cerotto, che può essere utilizzato per alleviare il dolore acuto a causa di piccole distorsioni, stiramenti e contusioni.
Sebbene la tossicità clinica sia eccezionalmente rara, è però stata riportata per alcuni farmaci come ibuprofen, fenilbutazone, fenoprofene ed acido mefenamico. Pertanto si è qui scelto di definire l’entità della diffusione di utilizzo di questa classe di farmaci nell’ambito di uno spaccato di real-life dell’Italia come quello derivante dall’analisi dei flussi farmaceutici e delle prescrizioni risultanti nei database nazionali e dell’Agenzia del farmaco. In Italia, la rilevazione dei dati di prescrizione farmaceutica in medicina generale è una realtà ormai consolidata da alcuni anni. Presso il Ministero della Salute è stato istituito l’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali che permette l’acquisizione di diversi flussi informativi relativi alla prescrizione di farmaci a livello nazionale e regionale. I dati dell’OsMed, relativi al consumo dei farmaci in Italia, si riferiscono all’uso territoriale dei medicinali prescritti a carico del Sistema Sanitario Nazionale e all’acquisto privato da parte dei cittadini, con o senza ricetta medica .
Approfondimento farmacologico
I FANS tradizionali, non selettivi, sono in grado di inibire entrambe le isoforme di COX, mentre i più recenti COXIB presentano una alta specificità per la COX-2 mantenendo così il desiderato effetto antiinfiammatorio ma riducendo, ipoteticamente, gli effetti avversi ritenuti più strettamente legati al blocco della COX-1. Alla fine degli anni 90 furono così introdotti nel mercato FANS COX-2 selettivi per il trattamento del dolore e di infiammazione, ma disegnati per ridurre gli effetti indesiderati gastrici associati con i FANS tradizionali come Diclofenac. Tuttavia, poiché né i nuovi COXIB, né i vecchi FANS risultavano selettivi nel blocco di COX-2 “inducibile” nel sito di infiammazione rispetto alla forma di COX-2 “costitutiva” con funzione di protezione cardiovascolare ed endoteliale, essi indussero effetti cardiovascolari anche gravi attribuiti. Gli studi VIGOR e APPROVe dei primi anni del 2000 sancirono definitivamente il rischio di eventi cardiovascolari in corso di trattamento con Rofecoxib . Gli eventi avversi renali, per la differente espressione clinica che possono manifestare, risultano verosimilmente molto sottostimati e poco segnalati nell’ambito della farmacovigilanza della pratica clinica quotidiana. Ciò nonostante, una non trascurabile quota di popolazione a potenziale rischio di eventi avversi è quotidianamente esposta al rischio di complicanze renali e cardiovascolari FANS-correlate, probabilmente spesso sub-cliniche ma non per questo meno pericolose. La durata, la dose e l’emivita del farmaco antiifiammatorio sembra correlato al rischio di induzione dell’evento avverso renale.
Antidolorifici, conoscerli per usarli al meglio
Per tale scoperta e per le conseguenze dell’impiego in molteplici campi della medicina Vane fu insignito del premio Nobel nel 1982. Appartengono a questa classe di farmaci l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene , il naprossene, il ketoprofene e il diclofenac, normalmente usati come antinfiammatori e antidolorifici in caso di disturbi articolari, mal di testa intenso, mal di denti e le nevralgie. Pertanto, come riportato sul sito del Ministero della Salute “In accordo alle linee guida nazionali di trattamento, i pazienti e gli operatori sanitari possono continuare a utilizzare FANS (come l’ibuprofene) come riportato nelle informazioni del prodotto approvate.
Il riutilizzo del materiale su riviste, giornali, radiodiffusione o generica messa a disposizione al pubblico viene concesso solo previa esplicita richiesta e autorizzazione obbligatoria. Al momento, non sussistono prove scientifiche che correlino l’assunzione dei FANS al peggioramento della prognosi della COVID-19. A questo proposito, le agenzie regolatorie hanno precisato che i FANS rientrano fra le opzioni terapeutiche per l’infezione da SARS-CoV-2 e che il loro utilizzo deve procedere alla minima dose necessaria per il periodo di assunzione più breve possibile. Per questa ragione, si parla di un effetto sintomatico e non terapeutico risolutivo delle ragioni che hanno scatenato l’infiammazione. Tuttavia non è ancora stata accertata con chiarezza l’attività dell’isoforma COX-3 ed il suo ruolo fisiologico è tuttora oggetto di studio. Proviamo perciò a rispondere nel modo più preciso possibile ai quesiti più rilevanti e a ripercorrere così insieme il ragionamento clinico che sta alla base delle scelte e dell’impiego dei FANS. Bayer non è responsabile delle informazioni contenute nel sito web a cui stai accedendo.
Tipologie di FANS
Da non sottovalutare l’interazione farmacologica molto frequente con gli anticoagulanti orali, ma anche le possibili interazioni con sulfamidici, sulfoniluree e idantoine. Oggi, l’acido salicilico viene utilizzato in campo farmaceutico e in cosmesi solo per uso cutaneo come agente cheratolitico. A 40 anni dalla sua identificazione, l’AIDS è diventata una malattia cronica grazie alle terapie farmacologiche; tuttavia, il virus non è scomparso e oggi di HIV …
Mentre negli ultimi anni il consumo di antiinfiammatori è diminuito, nel periodo precedente aveva raggiunto livelli preoccupanti. Il problema maggiore è rappresentato dal trattamento del dolore cronico, che richiede una somministrazione cronica e ad elevati dosaggi di questi farmaci. Dal momento che le reazioni avverse dei FANS sono legate alla loro mancanza di selettività, che li porta a non distinguere fra le due forme della COX, lo sviluppo di antiinfiammatori selettivi era un obiettivo sentito dall’industria farmaceutica. Un goal raggiunto con l’immissione in commercio dei coxib, molecole caratterizzate da spiccata selettività per la COX-2 e quindi responsabili di effetti collaterali sullo stomaco molto più lievi rispetto a quelli dei FANS tradizionali. Uno studio canadese pubblicato sul British Medical Journal nel 2017 correla l’assunzione di antinfiammatori di tipo FANS e coxib all’innalzamento del rischio di infarto. I FANS, come tutti i farmaci, non sono esenti dal provocare effetti collaterali gravi e reazioni avverse inaspettate, per questo devono essere utilizzati quando strettamente necessario o per periodi non prolungati. La durata ovviamente seguirà lo stesso criterio cercando di limitarla al periodo più breve possibile.
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